Testo critico di Giammarco Puntelli

La ricchezza del futuro è la ricchezza dello spirito.
– Sir Winston Churchill

Stupisce e smuove sentimenti sopiti. E’ immediata, è forte, è pioggia gelida in un caldo e nauseante agosto. E’ piacevole e prende spazio, forma, nei nostri pensieri, nelle nostre riflessioni, nei nostri ricordi. E ti ritrovi a pensare ad un quadro a distanza di giorni e di mesi. A comprenderlo dopo molto tempo. Perché si è fatto strada dentro la persona e a ha riattivato qualcosa.

Recuperare una funzione che l’arte proponeva nel passato per riflettere nel presente e recarsi nel futuro. Un’arte immediata e complessa, nata dall’istinto e dalla riflessione di tipo filosofico, che mescola emozione e capacità di analisi e di teorizzare un nuovo schema di pensiero, è il lavoro di Davide Foschi. Artista di letture importanti e lui stesso scrittore e poeta, riesce a portare al pubblico la rappresentazione del suo pensiero non rinunciando alla ricchezza del lato emotivo del suo essere, rendendo le sue opere immediate e riconducibili facilmente alla sua creatività.
L’incontro con Davide Foschi è l’incontro con chi sente l’arte in profondità, con chi crede nella sua funzione di educazione e di trasformazione degli stati d’animo degli uomini.

Con il suo Metateismo ha dato spazio alla riscoperta, in una dimensione contemporanea, della funzione dell’arte che si intreccia con la spiritualità.
Con le sue opere lo dimostra, lo fa sentire, lo fa vivere, educa, cambia, trascina pensieri e sensazioni nell’angolo buio del dubbio, di ciò che non conosciamo, per facilitare la rinascita di una nuova consapevolezza che incide sulla vita quotidiana delle persone sia in termini di valori sia di comportamenti.

Se l’arte moderna e contemporanea ha, in alcuni maestri, approfondito la ricerca di quelle “finestre” parallele della realtà portandone un significato percepito non solo con gli occhi ma soprattutto con la sensibilità individuale, Davide Foschi prosegue questa strada scrivendo un capitolo originale con tante sfumature in questo racconto che non riguarda solo la storia delle rappresentazioni. Infatti questo approccio diventa, in primis, uno studio dell’uomo e per l’uomo, un pensare alla nostra presenza nel tempo e nello spazio con un significato diverso in alcuni aspetti e rinnovato per altri. Quando una persona, un pensiero, un palpito viene meno, c’è meno luce nel mondo. Foschi ci guida alla ricerca della consapevolezza, in una chiave spirituale rispettosa sia del pensiero laico che religioso proprio di ogni uomo, di un modo di vivere diverso che diventa testimonianza concreta.

In un’arte contemporanea che propone, troppo spesso, pubblicità e cattivo gusto, il lavoro di Davide Foschi è l’oasi felice o, se preferite, il bosco vicino al tempio per ripensare al senso profondo del proprio essere al mondo, per ritrovare la strada dell’emozione pura, la possibilità per cambiare la nostra visione delle cose gettando per sempre quegli occhiali pesanti che certa cultura ci ha regalato, per vedere al cielo scoprendo che non è così lontano.

Giammarco Puntelli
Critico d’Arte-Direttore Artistico Spoleto International Art Fair