La poesia della visione

Camille Pissarro - 1897 - Boulevard Montmartre, Matin d'Hiver

Camille Pissarro – 1897 – Boulevard Montmartre, Matin d’Hiver

Cogliere e rendere la poesia della natura e dei panorami posti di fronte a lui;
al contempo, dal punto di vista umano, scorgere l’afflato geniale di chi aveva di fronte. Queste a mio parere furono le più grandi qualità del grande Camille Pissarro.

L’assoluta sensibilità nel trattare i colori, trovando nei canoni dell’Impressionismo lo strumento più consono al manifestarla, disgregando la cromia e rendendo la luce protagonista in ogni suo riflesso; questa delicata e al contempo caparbia caratteristica espressiva Camille la porto’ con sè sempre, anche attraversando il Divisionismo di Signac e Seraut, fino all’ultima delle sue opere.

Questa capacità di cogliere l’aspetto poetico e geniale del mondo fu di enorme importanza anche quando fu espressa nei confronti dell’incontro con il prossimo: fu tra i primi ad unirsi al giovane Monet e al movimento Impressionista nascente, divenne presto amico di Cezanne, il quale ammise tranquillamente di aver appreso dal maestro Pissarro tanto della sua arte.
Fu tra i pochi a riconoscere subito la genialità in Van Gogh.

Render poesia Tutto. Cio’ che senti, che vedi, l’incontro e il confronto con la natura e con l’uomo.
Pissarro percorse la vita come un viaggio, un’avventura degna d’esser affrontata, amabilmente, soavemente.
Poeticamente.